1 luglio
I sogni in valigia E quei silenzi Per catturare l’immagine Troppa improvvisazione Per questa favola demenziale Servono nomi forti Per guarire questa città E le parole di una canzone Per trovare un’identità Uno sguardo sul paese che cambia Davvero incredibile Tutti feticci E materiale a basso costo Scrivere o non scrivere La stessa ossessione. 2 luglio Fantasmi senza virgole Sbagliano obiettivo È di scena la città In un’orgia di colore Ombre nere nei cieli E la materia esplode Al termine della notte. Il bello comincia dal terribile A ritmi convulsi Senza leggende per i poeti Ed ogni rumore può diventare musica. 3 luglio Sempre dietro le quinte Il suo futuro Una vita bruciata Nel testo di una canzone I miracoli nella testa Alle origini dell’antico incubo La maschera cinese Vince la sfida dell’attualità I tuffi nel silenzio Per sostenere la prova decisiva Con strabilianti effetti speciali 4 luglio Il riso amaro del fantasma Senza sconti, la trattativa è aperta Con il marchio della beneficenza Vogliono la nostra distruzione Il mondo è nudo Con l’astronave del futuro Tanta invenzione ed ironia Con la pace dei filosofi. Sotto le luci della ribalta Sono arrivati i marziani Non fanno più miracoli con i sofisticati strumenti Gente di poca fede Scusate i sentimenti 5 luglio La libertà fa un partito Senza filtro, vecchio stile Matematica e poesia Una lunga serie di banalità Con un discutibile passato. Bestemmiatori e bigotti Illuministi e irrazionali Sempre all’erta e voglia di avventura. La strega sorride Ai deliri di un poeta maledetto Ed alle sue inverosimili abitudini. 6 luglio La parola magica A caccia di futuro Mettetevi in coda per fare centro In fila agli sportelli La meta è ancora lontana Per rendere più stabile l’alleanza. L’obbligo di tacere Le promesse del sapere Sotto le stelle un’offesa contro tutti Tra stupori e ovvietà Vinca il peggiore. 7 luglio Nell’albergo delle quattro stagioni In stile francese Le serate traboccano di nostalgia Travestiti da “utili idioti” Prigionieri del nulla Si macchiano di odiosi reati Per divertire il pubblico. Sorprendenti analogie le sue Anche per il filosofo Salvateci dalla confusione Un’ultima cena per due. 8 luglio Il summit della speranza Sublime bollito misto alla ricerca della nazione perduta. Povero D’Artagnan Un grande scenografo prestato all’arte Racconta la sua passione ventennale Travolto dal meccanismo implacabile della colpa In un telone di camion. L’alfabeto buttato in aria È un metodo che funziona Come succede ai protagonisti La sua voce fuori orario Cambia la strategia Altro che Bohème! 9 luglio Il maestro dimezzato Un briccone alla corte di Hegel Non solo talento Per capire la passione Ma ironia, sorpresa, sarcasmo In una mischia filosofica Al gran circo di Avignone. Non finisce di stupire L’ottimo divulgatore, fazioso. Il gioco si è rotto Le regole vengano riscritte. 10 luglio I cuori di leone tra amici d’infanzia Nel rifugio segreto Avevano contemplato le città Lungo le vie dei nomadi Pubblico e qualità. Protagonisti fuori scena Insoliti pirati col machete In cerca di fuoco e buon fiuto Con nervose ambizioni In edicola domani. 11 luglio I giovani chiedono giustizia Che nessuno vuol fare E spiegano il mistero Di una vita a ritmo di rotocalco Sotto gli occhi Di un rito senza tempo. Fine di una favola Il suono muore E quelle cordicelle Diventano parole. Tentazioni da evitare Popolo di sedentari Sotto l’ombrellone I numeri parlano chiaro. 12 luglio Emozioni imbattibili Mille amori segreti Nascono sulla luna Ossessionati dall’idea di purezza. Finalmente un capolavoro dell’immaginazione Sesso e politica Bastonano pulcinella e i burattini. Diffidate delle copie Si sta spegnendo l’entusiasmo Per le passioni clandestine Mentre una voluttuosa malinconia Tradisce la festa dell’amore 13 luglio È finita la favola opaca del silenzio Un grido nel buio Ha messo a nudo residui di speranza Non sono più segnali di fiducia I volti di una coppia normale Che raccontano il mondo dei burattini Stile happening comico Scritto con più irriverenze. Si salvi chi può Dalle magiche alchimie Pane amore e fantasie Non si usano più. 14 luglio I misteri del caso A colpi di battaglia Pensando al futuro Senza guerre ideologiche. Vecchi vizi di una certa ideologia Due pesi e due misure Distruggono un tesoro E nessuno ci crede più. Adesso tanta noia È finita la grande vita Sotto il cielo stellato Luogo ineffabile Abitato da due parodie dissacranti. 15 luglio L’incubo è tornato Contro il vuoto di potere L’anonimo corsivista Manda in tilt Il traghetto delle vacanze. Merita un film questa storia Applausi e schiaffi Occhiate casuali E tentazioni contro i buonisti. La realtà è sempre in agguato Non si fa mai trovare Avvelena il prossimo Con una stupefacente notizia. 16 luglio Nella tenda i pensieri Hanno un sapere amaro Il naufragio di un sogno Con scenografica eleganza Fa scivolare tra le note Un difficile sorriso sulle colline Come biglia di un flipper. Ascolta e scatenati, silenzio Con la grande magia senza tempo Della techno generazione. 17 luglio La luna diventa deserto Tra ricatti invidie e vanità Filosofia del corpo Contro la solitudine Sotto il segno dell’allegria. Il brivido caldo Ritorna con arte Nel rifugio del viaggiatore. Viva la noia! Ma che sia “DOC”. 18 luglio Un regalo, abbiamo scherzato Poi gli hanno tagliato la testa Forse hanno ragione Pretendono di essere felici. Il sogno continua Sempre una nuova parola E nuovi argomenti. Maestri di crudeltà Nella camera delle meraviglie Avventure erotiche improbabili Quando si sveglia la bestia totalitaria In nome della tolleranza. 19 luglio Un brivido al gran varietà Un patrimonio di immagini e nozioni Un viaggio nella mente Per finanziare i progetti Di questo utopista di mestiere. La festa finisce male al castello Mille voci svegliano il mondo Tra veti ideologici E appassionanti discussioni. Uno spettacolo quasi perfetto. 20 luglio Il linguaggio del silenzio Una beffa a ruota libera L’arte del rinvio E rispuntano i dubbi sugli amici Piccole storie che conquistano il luna park Portatele in vacanza. Qualcosa sta cambiando Si può trattare Per quelle piccole illusioni In nome dell’eguaglianza. 21 luglio I nodi da sciogliere Sul lettino degli allievi Un segnale importante A tutti ricchezza interiore e libertà. Visitatore delle stelle Sarebbe ingenuo passeggiare solo nei boschi Non ci sono più tabù da infrangere Solo modelli astratti senza ideologia. Il disincanto è un ossimoro Guerra e amore Contro la balena bianca. 22 luglio Facile demagogia Senza elementi certi Signora psicologia Ora aspetto il giudizio. Uscire dai consueti ingranaggi Più sogni. Il tempo ci costringe ad una metamorfosi Che trasforma i piaceri in doveri Quel geniale grassone Ritrova la sua umanità Perde il potere È l’ultimo ruggito del leone. 23 luglio Un affare misterioso Il re è pazzo da legare Riconosce il suo ordine logico E per ragioni morali Anche i guerrieri se ne vanno. Complicato? No, semplice È la rivincita dei normali Inseguendo i miraggi Che nessuno compra più. È il destino del ragno Diventato itinerante Che seleziona opere Dedicate a ciò che non ha forma. 24 luglio Quelle parole sembrano un segnale È sempre allarme Bisogna stare attenti È nel nostro interesse Vivere e morire. Troppa fantasia Geniale e scandaloso Il suo stile barocco Vecchi e nuovi passeggeri di un treno Tornano per vincere Per imparare quant’è difficile Il viaggio ai confini delle meraviglie. Ma quelli veri sono un’altra cosa. 25 luglio Gli alleati provvisori Nel mirino dei principi regnanti Ecco i nuovi sbadigli E i suoi giganti più fortunati Salotti d’Europa che disastro Trionfano i moderni Per troppo amore Di quei profetici extraterrestri Meglio una cura libertaria Che un rogo d’amore e di follia 26 luglio La politica dell’imbuto Solo un palliativo E le mezze porzioni Ultima spiaggia Per evacuare un moderato Eccolo qui seduto al tavolo Sguardo vivace Specialista nelle scene violente Traviato dalla casa nel bosco Impareggiabile edonista Del pensiero libertino Considerato uno scienziato E poco amato dalla critica. Chiude il suo salotto. 27 luglio Così muore il grande dilettante Non è devastante Ristabilire l’equilibrio I soliti ricchi Senza coesione sociale Che look indecente Come l’uomo che imparò a volare Nel labirinto con Kafka. Questa è la ricetta Lo stile ti aspetta Sotto il cielo della discordia. Mai turista per caso Parola di laico Attenti allo struzzo Ed alle scomode verità dei sogni. 28 luglio Idee vecchie e tradizionali Nel segno del rigore L’arroganza fa le prove generali Il gioco è finito Serve un’idea utile Un nuovo allarme Dopo le polemiche Degli intellettuali più importanti Ilarità senza illusioni Ecco i capolavori. Ecco fatta la mostra! 29 luglio Che passione Il romanzo a puntate Nel segno dello snobismo Detta le regole, dopo le polemiche Tra la follia del mondo Nel vento che porta le stelle. Tira fuori la tua cultura Uccidi la matrigna nel castello Con una stilettata O un perfido commento. 30 luglio Intramontabile bella presenza Ambigua eredità Il genio antico che seduce Si uccide per la vergogna. Il bello non giustifica tutto Inutile discutere Il segreto è il punto debole Selvaggio e malinconico obiettivo Come il luogo dove regna La città dell’ambizione. 31 luglio Nel castello della tragedia Quattro passi nel vuoto Con gli sponsor del cuore Overdose di notizie Con qualche eccezione. Quante banalità Custodite nel palazzo Mentre gli annunciati venti di crisi Ballano felici La danza della polvere. |
1 agosto
La città ideale Celebra il maestro Il giorno in cui sognava Le relazioni fra le cose E dove tutto era utile e bello. Fiducia a doppio taglio, tramonto di un’era Gli uomini pesano il cielo E l’ultima tentazione. C’è qualcosa di oscuro Fra il popolo e l’assemblea: Addio al sorriso. 2 agosto L’orrore era assente, nessun rimorso Ci vorrà la patente Per il buon senso. Ho voglia di piangere, confesso, Le mie ferie sono queste Ho il diritto di violare una grande opera. L’amore tragico Tra scontri e riconciliazioni Vissuto senza cuore Nei luoghi comuni di ordinario turn over. Spaventa il regista E la banda degli onesti Per un’idea semplice semplice Che si vende al miglior offerente. 3 agosto L’orribile primo della classe Scoprì la vita Senza passione che faceva paura. Applausi alla cultura lontana Molto meglio abolirla, dove non c’è Senza tormenti e altre cattive compagnie. Follia e isteria Equivoci, intrighi, trionfi Tutto fatto in casa, come previsto Siamo all’anno zero È stato di parola. 4 agosto La normalità approda Nella casa del mistero Un’atmosfera di terrore Esplosa tra whisky e ricordi E ciò che rimane È uno strano funerale. Non serve più questa parola L’arte della citazione Ha distrutto i capolavori Torna nel pomeriggio La notte delle bugie 5 agosto Torna la polemica Vecchi e nuovi guai Firmati da un grande critico. Quella notte italiana Ha trasformato il senso della vita Ma resterà impunita l’efficienza Tra gli annoiati vagabondi delle suggestioni. Una rivincita contro i pregiudizi Al riparo da un ricordo lontano di un giocoliere Artista americano 6 agosto Sempre più giù scende la paura Senza isterismi, virtuosa Spinge il freno Per dimenticare le frustrazioni Dei piccoli ricatti Smettiamola di ridere A ultimatum scaduto La nostra «ricchezza» ci salverà Dalla valle della morte Oltre il deserto Dove tutto è sabbia E l’aria scricchiola sotto le scarpe. È inutile discutere I limiti dell’ideologia La strada è in salita E il geniale imbroglione Evoca un bizzarro castello. 7 agosto La parola è ancora in ospedale Tra ira e mestizia Si torna alla corte del sultano. Elementare? Mica tanto La via giusta è in mezzo al guado Vuole certezze il futuro Pieno di curve inutili Per far volare la farfalla rara. Conquista il cuore Il produttore di parole Grande studioso di emozioni d’autore Tradotto in lingua umana. 8 agosto Hanno rimosso l’ultimo messaggio Restare fedeli a se stessi Servono stati d’animo Per scoprire le follie Niente malinconie Della città perduta La scena della vita Fitta di neologismi È un diario muto In questo agosto in grigio Quasi ubriaco Di sabbia e desolazione. 9 agosto Vecchi metodi, che bella novità Il primo amore, la felicità Senza potere esplodono i giornali Palesemente faziosi E le chiacchiere Che si riproducono Secondo la follia della fecondazione. Un’occasione sprecata Meno male che è finita Adesso si cambia Ma che bella novità L’inferno nelle grotte Soluzione equilibrata, e allora? Viva Don Chisciotte! 10 agosto Come ai tempi del terrore Alla conquista degli applausi Lo stile non è stato dei migliori Silenzi e angoscia E un esperto di finanza Che ricorda le tante vite che ha vissuto. Il tempo delle responsabilità è orribile Ha deluso quel vizio antico Ma sempre trionfale e commovente. 11 agosto Tutto cambia, è sempre uguale Il gioco della rivoluzione Andrebbe rimesso in riga La vita emblematica dei travagli Scopre le sue carte Ormai siamo al limite La reazione verrà poi Non sarà decapitata Per governare bene. Domande senza risposte frutto della follia E conseguenza delle cose ovvie. 12 agosto Il mistero dell’infanzia Fa solo onore in queste case Non dite era felice La fortunata coppia I rischi morivano tutti Poi col tempo Si è dedicata a un genere Senza misteri Per valutare le scelte Con ansia del nuovo E sorrisi per la vita. 13 agosto Si sgonfia la cicogna bianca Libera dai pregiudizi dei luoghi comuni E maestra di tolleranza. La verità è una tisana In stato di miserevole abbandono Racconta col suo medioevo La religione del duemila che, vista dal deserto Migliorerà senza rivoluzioni Con il restauro Di un mediocre maestro. 14 agosto Il vecchio soldato Perde posizione, è inaffidabile Si occuperà del suo portinaio. Riaccende il sogno Dobbiamo dirgli grazie Un intuito impareggiabile Con qualche limite di gusto Quando prende questi soldi Per il prossimo E per il bene collettivo. 15 agosto La lezione di fantapolitica Domina la campagna per i sacrifici Vietato essere contro Puntate al cielo. Ecco i requisiti richiesti Con le ali del sorriso E una vita di tormenti Arrivano le regole antiche Nella provincia dell’Impero Che l’occidente rifiuta in doppio petto. 16 agosto La poesia del giorno dopo È un giorno di riposo. 17 agosto Piove sulla missione impossibile A caccia di mercanti Una scelta di vita, senza carisma Arma pericolosa. Tornano a vivere i mammut In quel terribile week-end di abbuffate La parola torna ai grandi vecchi Tutti maestri in trincea Al festival dei burattini. 18 agosto Sognano stelle cadenti Mezzo milione di analfabeti Per vincere la noia Nelle mani dei potenti. Il re senza pane È un cavaliere inesistente Elogiato in molti discorsi Ma, nonostante l’oratoria Scatena l’ira della Dea gelosa Che ha vissuto l’ebbrezza dell’avventura Al crocevia del mondo. 19 agosto Dove l’ombra è avvolgente E i colori sporchi Dove gli scettici Sbugiardano i maghi Vedrà la luce L’ironia delle ballerine. Il piacere del paradiso Ha stregato la luna Sulle montagne tramonta l’utopia Serve un by-pass per dimenticare L’emotività senza più vergogna 20 agosto I disperati imparano a sorridere Sbattendo la porta Mentre la Pasionaria turba i sonni Di un intero esercito In diretta col mondo. La politica non c’entra Ecco i piccoli drammi Nel segno delle esistenze inutili. Il futurismo scommette sull’uragano Gelido e luminoso Ridotto a puro slogan. 21 agosto Le nuove lobby Non sanno che cosa succede In questo impero congelato Qui, in quello che io chiamo il mio esilio Verso la terra dell’abbandono. Ormai sono morto e sepolto Erede di un sogno impossibile Sempre molto presente Dove nascono i grandi miti E il modo di percepire le immagini. L’uomo da seguire È sulla montagna incantata E non ha più la superbia luciferina. 22 agosto S’avanza un leader Che affascinò la storia Con un’anima divisa in due Sognava di essere L’unico clown triste Ma è un’altra cosa. Ben venga l’autocritica Quando la musica si trasforma Con garbo, sui difetti Del settimo piano. Sarà alba o tramonto La prima sfida Tra formiche e cicale. 23 agosto A caccia degli ultimi vampiri Così intolleranti, così illiberali Che insieme non possono giocare Discutono una strana prescrizione Pagine importanti sul gioco Riscoprono Il fascino sottile della notte Tra la perduta gente. Tutta colpa della timidezza Se non «proviamo a fare una partita» C’è un piccolo colpo di teatro: I miti non si astengono. 24 agosto Nel castello delle fiabe Un maestro sapeva giocare Oggi Il mago svanisce Sul terreno della qualità. Effetto carcere, «dica la verità» La cena è più leggera Le bocche restano chiuse Arrivano gli alieni per le masse Non c’è posto per tutti In questi anni creativi. Cara parola Continua ad incantare! 25 agosto Un tuffo nella felicità Da domani In regalo la verità Per scongiurare gli scettici Siamo sbrindellati, schedati Con le mani legate Nella rete Di alcuni frammenti di magia Una via al tramonto Senza fascino Segna l’inizio della fine Ma solo per pochi Nasce la società del futuro Nel palazzo della miseria. 26 agosto La gente si affida al demagogo Un simpatico bugiardo Tante chiacchiere e poche idee Non vale una cifra Nemmeno per i forti. Non siate passivi, rigoristi, riflessivi Ora ci danno ragione Labbra di zucchero e sorrisi Quando lo spazio diventa invenzione E il senso del bello Vocazione. 27 agosto La maledizione dei grandi maestri Senza rivali Commuove la platea Cerca alleati E sogna un’altra vita Per raccontare la menzogna, Colora l’avventura Alla scoperta dell’altro mondo E del mostro fantasma Dove tribali iniziatrici Incapaci di controllare gli orrori Ispirano il regime Passato e presente. 28 agosto Resta un dubbio Difficile da capire Troppe comparse Alla sagra della nostalgia. Un poeta infuriato È un eroe di cartapesta Modello per i giovani Un personaggio antico Uomo rude per finta Che non vuol fare scuola Nemmeno su richiesta. 29 agosto Sepolta l’ideologia Tramonta il mito Di una vita irripetibile Irresistibili mostri Di ieri e di oggi Giocano bene un cattivo gioco Contro tutti Navigando verso la terra promessa Per vincere la depressione. 30 agosto La leggerezza e i suoi amanti Nel paese dei desideri Senza più sogni E regole che non ci sono. Lei ama lei, è giusto così Ecco la cocktail generation Spensierati balli in balera E un leone d’oro alla carriera 31 agosto Quel grido disperato Nel cuore della terra Lascia tranquilli I nostri intellettuali. L’orchestra sta suonando Burrasche d’amore Una danza leggera Del nostro dramma di vivere. Il diavolo ci porta gente strana Per raccontare una favola nera C’era una volta (e c’è ancora) Il mattatoio della storia. |
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